Mentre faccio qualche ricerca sul tasso di disoccupazione, mi imbatto in questo grafico, che riporto in calce: è l’andamento del tasso di disoccupazione in Europa dal 2000 ad oggi, complessivo, e per alcuni Stati chiave.
Non ho approfondito i dati, bisognerebbe andare a vedere Stato per Stato anno per anno i provvedimenti e le specificità che hanno impattato sul tasso di disoccupazione, ma qualche considerazione generale è possibile farla:
1) A parte un breve periodo, il TDD nei Paesi dell’EU è sostanzialmente stabile: ci dobbiamo apparentemente rassegnare al fatto che complessivamente circa il 10% degli europei sarà senza lavoro e in cerca di un lavoro (quelli che hanno smesso di cercarlo non sono conteggiati e sono il vero problema, a mio avviso).
2) UK fa sempre meglio dell’Europa. Non importa il periodo, la crisi, le politiche, in ogni caso il lavoro in UK si trova sempre. Nulla è dato sapere sulla qualità di questo lavoro, ed è probabile che le politiche ultraliberiste abbiano portato ad un aumento di lavori malpagati e instabili, ma è un fatto che in UK trovare lavoro è più facile che in qualsiasi altro posto in Europa.
3) La Francia segue sostanzialmente l’andamento di aurea mediocrità dell’EU. Dove vanno loro, andiamo noi, sembrano dire. Tutto sommato questa è quasi una garanzia di essere sia al centro dell’EU, sia sostanzialmente integrati nell’aspetto almeno delle politiche del lavoro complessive. La Francia è pronta.
4) La Germania ha avuto un problema e l’ha risolto. Se dovessi decidere una sola azione da fare ora, sarebbe di capire come sono passati da un TDD che era il doppio dell’Italia ad un certo punto a uno che è quasi un terzo ad oggi, e la metà di quello dell’EU. La Germania è l’esempio da seguire, almeno se si vuole diventare più ricchi.
5) Poi c’è l’Italia. L’Italia è sempre imprevedibile, non importa quale statistica si guardi: TDD basso quando gli altri soffrono, stratosferico quando le cose per gli altri funzionano. L’unica cosa che si può dire del nostro Paese, è che le chiacchiere dei vari premier, e le sofferenze a cui ci hanno sottoposto non hanno generato NESSUN risultato. Da tenere a mente alle prossime elezioni.
Fonte: Google/Eurostat
quali prossime elezioni? davvero c’è ancora qualcuno che ci crede?
Diciamo fino a prova contraria…ci dovrebbero essere 🙂
Gira qualche perplessita’ , vedo……
Grazie del post !