Le Grandi Recensioni di Rolandfan – Sei mai stata sulla luna? di Paolo Genovese

Trama del film
No, e non ci tengo neanche. Grazie.
Ecco, sarebbe bastata questa semplice risposta alla domanda del titolo per chiudere qua la faccenda.
Purtroppo, alcuni noiosissimi editori di siti che pubblicano le mie recensioni non si accontentano mai, e quindi cercherò di elaborare un po’ il concetto.
In una Milano da bere in cui anche i fruttivendoli di Quarto Oggiaro sono delle tope pazzesche, una supertopa alta otto chilometri di cui sei di gambe, chiaramente di estrazioni scandinave, con accento spagnolo e quarta di ordinanza, scopre di aver ereditata la masseria di famiglia a Nardò.
Già, perché ovviamente lei non è nata a Helsingborg, ma a Nardò, provincia di Lecce.
Peccato che Stanley Kubrick sia morto da tempo, altrimenti questa storia di luna sarebbe stato lo spunto adatto per il seguito di “2001 Odissea nello Spazio”, ma ormai come è noto ormai la fantascienza la praticano solo gli sceneggiatori italiani.
Ma andiamo avanti.
La giovane supertopa, accompagnata da una topa normale, la sua assistente, si reca in questa disastrata masseria dove tutti, ma proprio tutti, sono brutti ma simpatici: il cugino scemo, la bancaria, il barista tradizionale, il barista moderno, il notaio, il macellatio e financo il vaccaro.
Tutti, tranne lo spalatore di merda, che ovviamente è Raul Bova.
Come è noto in tutte le disastrate masserie pugliesi la merda la spala un culturista con gli occhi verdi.
Ma nulla sarebbe perfetto, come invece lo è in questo film, se il bellissimo merdaiolo non fosse vedovo con un figlio intelligentissimo che cerca di appioppare al papà una nuova moglie che faccia da madre a lui.
Ora fratelli, raccogliamoci un momento in preghiera, ed esaminiamo i nostri peccati.
Cerchiamo di scavare nel profondo della nostra anima, e chiediamoci: cosa abbiamo fatto di così tremendo nella nostra esistenza, da meritarci che in media un film su due che andiamo a vedere ha come protagonista un vedovo inconsolabile con bambino a carico che finalmente incontra la donna della sua vita dopo essersene scopate nel frattempo un paio di milioni?
In piedi.
Conclusione del film, pe’ gnente pe’ gnente scontata: la supertopa si mette col merdaiolo, il barista tradizionale con la topa normale, il barista moderno con la bancaria, e noi spettatori abbastanza grandi da aver visto Love Story al cinema non sappiamo darci pace di aver speso sette euro e mezzo pe’ sta boiata.

Giudizio della critica
Il film si regge su Raul Bova, diciamocelo chiaramente.
A dire il vero, tutto il cinema italiano si regge su Raul Bova, dato che il 90% dei film in uscita hanno lui come protagonista.
Nei prossimi mesi sono previsti: un giallo ambientato negli anni 70, protagonista Raul Bova; un film sulla diversità sessuale, Raul Bova in canotta e baffoni; remake de “La Ciociara”, con Raul Bova nei panni di Cesira; una puntata nuovissima della serie “Don Camillo e Peppone”, con Raul Bova nella parte di entrambi; “Raul Bova contro Godzilla”, “Raul Bova contro Maciste”, “Raul Bova contro Raul Bova”. Speriamo che in quest’ultimo film si annienti da solo e lasci spazio a qualcun altro. Anche senza muscoli, va bene lo stesso.

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