La smart

Lo confesso. Io odio le smart.
Non mi tiro indietro, faccio coming out: quando vedo una smart ho l’istinto di farla saltare in aria.
Ma da scooterista che vive a Roma, ho i miei buoni motivi.
Eccone alcuni.

– La smart è brutta, piccola, non ci si entra. Dice: ma che te frega? Mi frega, perché da quando devo starci attento, vedere quella bruttura peggiora il mio umore. Fosse una Maybach sarei più tollerante
– Chi guida le smart pensa di essere a bordo di uno scooter. Svicola, sorpassa a destra, a sinistra, contromano, in mezzo alle macchine. Ma non è uno scooter. Basta sbattergli addosso per rendersene conto. State dal lato vostro, cazzo
– Le smart sono della misura perfetta per infilarsi in mezzo a due corsie di automobili, tappando perfettamente la strada. Quindi se voi con il vostro scooter pensate di poter comunque fare la tangenziale in meno di un’ora, basta che ci sia in fila una smart e prima o poi si infilerà talmente bene tra altre due vetture, che in confronto il sughero nel Brunello sembra lasco. E voi vi fate la tangenziale a passo d’uomo, respirando per di più i gas di scarico della smart. E il guidatore della smart? Affanculo, và.
– La smart ha il peggior rapporto peso/decibel nella storia dell’automobile. Il cinquanta per cento di quell’inutile automezzo è dedicato a woofer da stadio. Capitare al semaforo vicino ad una smart significa come minimo garantirsi un principio di acufeni. E poi, che cazzo, ma tutti con Gigi D’Alessio?
 – I proprietari delle smart parcheggiano di taglio. Tanto è corta, dicono. Stocazzo. A Roma, dove certi vicoli sono giusti giusti per passarci con un’auto normale, una smart parcheggiata di taglio può significare dalle due alle trecento manovre per passare. E vaffanculi come se piovesse
– E c’è di peggio: le smart vengono parcheggiate regolarmente nei posti riservati agli scooter. Avete presente quei bei posti dipinti di bianco della larghezza di un metro? Ci trovi regolarmente parcheggiata una smart. Tanto è piccola, dice. Eh no. Nei parcheggi dei motorini, le smart vengono parcheggiate per lungo, non di taglio. Così occupano più posti, no!? Fanculo.
– I proprietari delle smart hanno subito una complessa e difficile operazione al cervello, che ha eliminato per sempre i centri che sottendono all’uso del vivavoce e dell’auricolare. Vagano per la città guidando la bomba viaggiante con un cellulare sempre attaccato all’orecchio, o inviando messaggi a raffica. Intanto il piccolo, tenero veicolo sbanda a destra e sinistra, cercando di trascinarvi a terra appena possibile. Nculo. Fa.
– Le smart hanno un raggio di curvatura pari a zero. Se una Chrysler Voyager mettiamo si accorge di aver sbagliato strada e deve fare una svolta improvvisa, la stazza obbliga il guidatore a prenderla talmente larga che hanno messo dei punti ristoro appositi a San Pietroburgo.
La smart no. Può praticamente ruotare su se stessa. Quindi quando l’abile guidatore si accorge che il cellulare/stereo/ipad/rossetto gli hanno fatto sbagliare strada, sterza improvvisamente, e voi che eravate affiancati ve la ritrovate di taglio. E non potete evitarla, perché per voi l’inerzia vale.

Potrei continuare ma mi fermo qui.
Come difendersi da questa piaga biblica?
A me è sempre piaciuta la storia. E come Caio Duilio, ho fatto montare i rostri sullo scooter.
Al momento ne ho raschaiate una decina, ma conto di battere il record la prossima stagione.
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10 pensieri su “La smart

  1. Ah ecco chi è stato allora quel graffio che ho trovato che prima non c’era!
    Non certo migliori o meno arroganti i guidatori di scooter nella capitale! 😀
    Con affetto,
    una guidatrice di comodissima smartina, 🙂
    P.s. Hai ragione da vendere su un punto: la Smart ha un raggio di sterzata penoso.

  2. Mi piace il tuo racconto (ma lo possiamo chiamare racconto ? non è meglio invettiva, o magari “pamphlet” ?). Tu però lo vedi dal punto di vista del conducente di scooter. E qui sta il problema: io, da automobilista incallito, potrei scrivere lo stesso degli scooteristi ( anzi, quasi quasi scrivo un racconto anche io); ma senza volermi dilungare, ti dico semplicemente che, in 34 anni che guido l’auto, ho risparmiato la vita ad almeno un centinaio di scooteristi avvezzi ad ignorare, oltre al codice della strada, anche le più elementari norme di buonsenso e di spirito di autoconservazione. 😉

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