Le Grandi Recensioni di Rolandfan – Suburra di Stefano Sollima con Pierfrancesco Favino

Trama del Film
Roma. Autunno 2011. Piove. Sempre (siamo in un film di fantascienza, non vi preoccupate, a Roma non piove mai).
A seguito dell’esplosione di un ordigno termonucleare di tipo selettivo, sono scomparse dalla città tutte le persone normali: io, voi, impiegati, netturbini, guidatori dell’ATAC e soprattutto addetti alla manutenzione fognaria dell’ACEA.
Sono rimasti solo: mignotte (in grande quantità), politici corrotti, delinquenti, vigliacchi, zingari, ex membri della Banda della Magliana (che ci sta sempre bene in qualsiasi film), mafiosetti locali, guardie del corpo e spacciatori.
Il film è molto lungo e non siamo sicuri di aver afferrato tutta la complessità della trama, però la sintesi è questa: un politico corrotto va a mignotte mentre la banda della magliana fa affari con la camorra e per questo un gruppo di zingari si prende a revolverate con un bellimbusto di Ostia fidanzato con una tossica che c’ha il vizio di sparare alla gente e però quanto cazzo abbaia quel dobermann.
A seguito di tutto ciò il Papa si dimette, e i soldi del Vaticano finiscono nei conti segreti del malandro di turno.
Ahò, io non c’ho capito un cazzo, andatelo a vede’ voi, magari ero stanco.

Giudizio della Critica
Ispirato ad un classico come “La Grande Bellezza”, il film avrebbe dovuto chiamarsi “La Grande Rete Fognaria”, ma poi la sintesi ha prevalso.
Nel ruolo dell’alter-ego di Jep Gambardella troviamo un grandissimo Pierfrancesco Favino, che pur in preda ad una paresi facciale da botulino riesce a riprendersi nelle scene di sesso, ma giusto quei due tre minuti che pure lui c’ha un’età.
Grande fotografia, grande regia, grande montaggio, ma due palle come due cocomeri.

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